
Elisabetta. Metà italiana, metà iraniana, nata a Cambridge, cresciuta in Italia. Da piccola amavo Pocahontas, perché era uno spirito libero coi capelli lunghissimi e la natura era il suo elemento. Poi avrei tanto voluto quella bella collana celeste che aveva al collo, ma questa è un’altra storia.
Ora sono cresciuta e non sono Pocahontas ma cerco almeno di vedere il mondo come lo vedeva lei. Libero.
Mi sento molto legata alla terra ma anche molto all’acqua e quando a inizio 2019 ho scoperto Plastic Free Mermaid su instagram, la mia vita è cambiata. Fino a poco tempo prima non mi preoccupavo minimamente della plastica che c’è in giro, semplicemente perché non ero informata. Poi ho scoperto che solo il 9% della plastica mondiale viene riciclata, la restante viene ammassata nelle discariche e poi lasciata lì, creando strati e strati infiniti che vanno a “sparire” nel terreno.
Oppure va a finire negli oceani e distrugge così un ecosistema non preparato ad accogliere la nostra plastica. Anche a voi sarà capitato di nuotare e dover spostare oggetti che galleggiavano nell’acqua. Liberiamo i nostri oceani.
Ho letto una cosa l’altro giorno: tutta la plastica prodotta dall’inizio della vita sulla Terra, ancora esiste. Allora non posso starmene con le mani in mano e soprattutto non voglio contribuire a produrre ancora più plastica. Allora ho iniziato con un gioco: osservare quanta plastica producevo in una settimana, in un mese etc. Moltissima.
Il livello successivo del gioco è stato vedere nel dettaglio cosa buttavo nel sacchetto della plastica e trovare alternative. Pensavo che non ne avrei trovata nemmeno una e oggi vivo una vita quasi totalmente priva di plastica. Rifiuto le cannucce nei cocktail, ho chiuso coi tubetti di dentifricio e coi deodoranti da supermercato, non compro bottigliette d’acqua in plastica, non avvolgo più il mio cibo nella pellicola.
